mercoledì 5 marzo 2014

State attenti

Dal Vangelo secondo Matteo
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
 
Oggi, nel mercoledì delle ceneri, la Parola ci invita ad essere umili. Ricordarci di essere cenere, ci ricorda di essere dell'humus, della terra. 'Adam era fatto di terra, lo dice già il nome. Essere piccoli deve essere il nostro modo di essere, e insisto sul verbo essere per far capire che ci insisto. Già per me, che spesso scalpito, e non mi accorgo. Invece, anzitutto io, devo essere umile, come nel quinto punto Ogni raggio era freddo, cercare la gloria solo da Dio, nel segreto, e non tra gli uomini, che deludono.
Come diceva un maestro di umiltà (FF 169) Beato il servo, che non si ritiene migliore, quando viene lodato e esaltato dagli uomini, di quando è ritenuto vile, semplice e spregevole, poiché quanto l’uomo vale davanti a Dio, tanto vale e non di più. Guai a quel religioso, che posto dagli altri in alto, e per la sua volontà non vuol discendere. E beato quel servo, che non viene posto in alto di sua volontà, e sempre desidera mettersi sotto i piedi degli altri.

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