martedì 1 maggio 2012

Nessuno le strapperà


Dal Vangelo secondo Giovanni
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell'incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

Questo brano di Giovanni mette in relazione il camminare lantani da Dio con il servirlo con opere concrete, come descritto nel 7° raggio della nostra regola da Ogni raggio rende prezioso il Sole. L'ultimo raggio ha per tema il male, prima descritto nei suoi aspetti descrittivi (perché è importante conoscere il nemico per sconfiggerlo), e poi la parola "liberaci", come termine di questo cammino fondato sulla Parola di Dio. La risposta a questo dono del Signore, è il servizio nella gioia, che tanto più è ricco di prodigi, più testimonia la presenza di Dio al nostro fianco. Noi dobbiamo essere le sue pecore, coloro che ascoltano (= sentire e mettere in pratica) la sua voce, Lui ci conosce ad uno ad uno, personalmente. Se siamo suoi, nessuno ci strapperà dalla sua mano. Questa Parola è di grande consolazione, specialmente quando in questa continua battaglia con il nemico, con il male, con il dolore, con lo scoraggiamento, la fine del tunnel non si riesce a vedere, e sembra che persino Dio ci abbia abbandonato... Ma il salmo 21, recitato da Gesù in punto di morte ("mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato"), è un lamento che non cede alla disperazione, ma si appoggia alla memoria, al passato, e si proietta nella speranza certa di una salvezza. Questa speranza certa, Gesù ce la dona con la Parola di oggi, se siamo suoi, nessuno ci strapperà dalla sua mano.

Ti prego, mio Signore, in questo giorno aprimi gli occhi alla tua speranza.

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