sabato 5 maggio 2012

Conoscerete


Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

In continuità con il Vangelo di ieri, oggi viene riproposta la scena del Cenacolo. Oggi vorrei soffermarmi sull'aspetto della preghiera, espresso nel 2° raggio della nostra regola da Ogni raggio lascia passare il calore del Sole. Pregare anzitutto vuol dire CONOSCERE. Prima ancora che chiedere, o ascoltare, o fare pellegrinaggi, la prima forma di preghiera è approfondire la conoscenza di questo Dio! In questo ci illumina Francesco, che nella perifrasi del Padre Nostro, al secondo raggio, dice: (FF 268) "Sia santificato il tuo nome: si faccia luminosa in noi la conoscenza di te, affinché possiamo conoscere l’ampiezza dei tuoi benefici, l’estensione delle tue promesse, la sublimità della tua maestà e la profondità dei tuoi giudizi". Santificare il nome di Dio, cioè in sintesi PREGARE, anzitutto richiede un atto di CONOSCENZA. Conoscere Dio vuol dire quindi conoscere la sua grandezza, che per noi si concretizza nella sue opere (benefici, promesse, maestà, giudizi). Per conoscere Dio, la strada è Gesù stesso, la sua vita, il suo esempio, la sua opera. Il Vangelo di oggi, letto sotto il punto di vista della preghiera come conoscenza, ci illumina su un aspetto bello della preghiera: quando conosciamo Dio, e siamo intimamente legati a Lui per mezzo del Figlio, la nostra preghiera diventa veramente efficace, al punto che "Se mi chiedete qualche cosa nel mio nome, io la farò". Al punto che anche noi possiamo compiere, nella nostra vita, grandi miracoli, anche "di più grandi" (se consideriamo che Gesù in persona non ci sarà...).

Ti prego, mio Signore, in questo giorno insegnami a pregare.

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