martedì 6 marzo 2012

Tutto ciò che vi dicono


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: 
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. 
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d'onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati "rabbì" dalla gente. 
Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare "guide", perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. 
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Questo brano di Matteo ci parla dell'umiltà, come descritto da Ogni raggio era freddo. Il quinto raggio della regola si ispira alla parola "dacci oggi il nostro pane quotidiano", come una domanda rivolta al Padre con umiltà. Oggi Gesù ci parla dell'umiltà degli uomini nei confronti delle "istituzioni religiose". Gesù parla delle "istituzioni" del tempo, ma oggi Gesù parla anche delle "istituzioni" di oggi. Quante volte capita di criticare vescovi, sacerdoti, frati o papi, e a seguito di queste critiche ci si allontana anche da Dio e dal messaggio di Gesù! Il Vangelo di oggi parla proprio a noi, al rispetto che bisogna avere nei confronti dei sacerdoti e dei vescovi, non tanto per le loro azioni (che sono sempre umane, e quindi criticabili), ma, come dice Gesù, per le loro "parole" ("Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono"). In tanti casi, alle parole dei sacerdoti, corrispondono anche stili di vita esemplari, ma oggi Gesù ci chiede, più che seguire il loro esempio, di ascoltare le loro parole (la legge di Dio). Se Gesù lo diceva rivolto a scribi e farisei, a maggior ragione lo dirà dei "suoi" discepoli. Qualsiasi sacerdote non si ritiene mai più autorevole di Gesù, ci mancherebbe altro. Gesù è l'esempio, Gesù è la Via, Gesù è l'unica vera autorità.

Ti prego, mio Signore, in questo giorno fammi amare la tua Chiesa per le Parole che custodisce.

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