Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Il Vangelo di questa domenica conclude una settimana di guarigioni, secondo il settimo raggio Ogni raggio è un arcobaleno, dopo la tempesta. Pregare "liberaci dal male" vuol dire, in estrema sintesi, fidarsi di Lui. Della stessa Fede di Giàiro, della donna che perdeva sangue, di Simeone, di tutta la folla che lo stritolava. Oggi viene presentata l'immagine della suocera di Pietro (che probabilmente non avrà tanto gradito questo miracolo, trattandosi della SUOCERA!), che appena guarita, come prima cosa, si mette a servire Dio. Tra le righe di questo Vangelo, vengono offerti due spunti di riflessione per la nostra vita. Il primo è il servizio (descritto dal quarto raggio), che nasce come segno di gratitudine a Dio. Il nostro motto, non a caso, è "Amare è l'unico modo per dire grazie all'Amore". Il secondo è la guarigione che opera Dio: non si tratta mai di un gersto fine a se stesso, così come del resto la sofferenza che viene prima, ma serve per "predicare", per diffondere il messaggio del Vangelo. E' il primato della Parola, rispetto alle opere. Dio è Parola, Dio è "verbum", gli effetti speciali ci servono, nella vita, solo a ricordarcelo...
Ti prego, mio Signore, in questo giorno donami la gioia di servirti.
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