martedì 25 febbraio 2014

Tra loro

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
 
Questo vivace ritratto che ci offre Marco, specie dai dettagli evidenzia il carattere di Gesù verso i suoi amici. Un carattere attento, ma allo stesso tempo esigente. Se nel terzo punto della regola la nostra attenzione è sul gruppo, che si deve ispirare ai dodici, può essere una consolazione sapere che Gesù ci ama con i nostri limiti, ci aspetta, non ci condanna. Ogni raggio insegue sconosciute traiettorie, anche nella debolezza, anche nelle incomprensioni. Poi è bellissima questa immagine di Gesù che abbraccia il bimbo messo in mezzo, molto tenera.

Ringrazio il Signore per il dono di un amabile vescovo alla Chiesa, che oltre ad essere amabile è anche un amico...

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