giovedì 13 settembre 2012

A voi che ascoltate


Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

In continuità con il vangelo di ieri, anche oggi vorrei soffermarmi sul carattere di umiltà della Parola, e come ci invita ad essere piccoli e pazienti, come evidenziato nel quinto raggio da Ogni raggio era freddo. Amare i propri nemici è segno di piccolezza, una persona superba non può amare che gli fa del male, non può porgere una guangia nuova, diversa. Ma, sulla mia personale esperienza di vita, sto cercando di imparare che in realtà la vera sapienza è questa, il vero gusto della vita è questo, la pazienza e la semplicità. Come diceva Francesco (FF 177) Dove è pazienza, è umiltà, ivi non è ira, né turbamento.

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