lunedì 23 aprile 2012

Voi mi cercate


Dal Vangelo secondo Giovanni
Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, vide che c'era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

Questo bellissimo brano di Giovanni descrive lo scopo della nostra vita, la ricerca di Dio, la sete che ogni uomo prova lontano da Lui, come meglio espressa nel 1° raggio da Ogni raggio ha sete di Luce. Stare vicino al Signore genera in noi un senso di "sazietà", una risposta alle nostre domande, una consolazione grandissima. E' la sensazione che si prova, in maniera "esponenzialmente" più limitata, quando si conosce una persona di grande carisma, che ci affascina tanto, e con la quale vorremmo stare tanto tempo insieme. Gesù, in più, forniva sempre risposte "nella verità", faceva miracoli, risolveva problemi. La gente, in ogni epoca, ha sempre avuto desiderio di persone così, come lo sono stati i santi, o le persone di grande carisma. La gente sente questa sete, e fa di tutto per dissetarsi. Nota i dettagli ("vide che c'era soltanto una barca"), si muove ("salì" e "si diresse verso"), vuole spiegazioni ("quando sei venuto qua?"). Osservare, muoversi, domandare: verbi che esprimono ansia, desiderio irrefrenabile, sete di verità. Quante persone nel mondo hanno questa sete, quanto noi uomini cerchiamo con affanno una goccia d'acqua che ci disseti in eterno... Il nostro ruolo, nel mondo, è quello dei discepoli, di queste barche che portano in giro il Signore, che è l'unica fonte di acqua viva. La seconda parte di questo brano esplicita questo ruolo, e la centralità di Gesù nella nostra missione di vita: gli uomini cercano Dio non per i segni che compie (anche se all'apparenza l'uomo chiede sempre dei segni), ma perché Dio li sazia. L'uomo ha fame di risposte, e Dio è l'unico che sazia questa fame. Fame e sete, desideri naturali che dimostrano la nostra limitatezza. Dio con il suo Spirito supera questa limitatezza. La domanda dell'uomo si limita sempre ai segni esteriori, alla fisicità ("che opere dobbiamo compiere?"), è in fondo la domanda che ognuno di noi fa al Signore, "cosa devo fare?"

Ti prego, mio Signore, in questo giorno disseta la mia fame, e sazia la mia sete, con la fede oltre quello che sono in grado di chiederTi.

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