Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo".
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore".
Io vi dico: questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Questo brano di Luca ci descrive l'umiltà, come illustrata da Ogni raggio era freddo. Tre sono gli atteggiamenti che contraddistinguono il nostro carisma: l'umiltà (5° raggio), l'essere miti (6° raggio) e la gioia (7° raggio). Ma il primo di questi tre, senza il quale non si può far nulla, è l'umiltà! Se non ci mettiamo in un gradino più basso degli altri, non riusciremo mai a convertire il cuore. Se non siamo piccoli, non riusciremo mai a gioire di piccole cose (che poi sono grandi, immense). Nel rapporto con gli uomini, e nel rapporto con Dio, il Vangelo di oggi ci invita a essere piccoli, umili, sinceri. Non serve a nulla esaltarsi davanti a Dio ("Il fariseo, stando in piedi..."), o ritenersi migliore di altri uomini ("e neppure come questo pubblicano..."). Ognuno di noi, nella nostra vita, deve imparare che "chi si umilia, sarà esaltato".
Ti prego, mio Signore, in questo giorno insegnami l'umiltà.
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