Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti -, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
"Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini".
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: "Onora tuo padre e tua madre", e: "Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte". Voi invece dite: "Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio", non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».
Questo brano di Marco ci fa riflettere sul tema della regalità di Dio, secondo Ogni raggio assapora il piacere del Sole. Il terzo raggio descrive il gruppo, come si orienta, quali sono i punti di riferimento, secondo l'esempio dei discepoli di Gesù. Il nostro gruppo è il luogo dove Dio è il RE! Come in ogni regno, le cose funzionano fino a quando i sudditi riconoscono l'autorità del Re, e quindi ne osservano le leggi, anche se questo è fonte di sacrificio. Allo stesso modo, essere sudditi del Re, in fondo essere cristiani, vuol dire osservare la sua legge. I comandamenti di Dio, che all'apparenza sembrano vincoli alla nostra attività, sono invece "preziosi consigli" per una vita felice. Immagina se nessuno, nel mondo, desiderasse le cose degli altri, saremmo tutti più felici, forse non ci sarebbero depressi, o furti. Se tutti, osservando i suoi comandamenti, fossero di vita mite, quanto sarebbe più bello questo mondo... Il problema è che spesso, anche fra noi cristiani, la legge di Dio viene "mascherata" dalle abitudini degli uomini, così che noi stessi riconosciamo la regalità del "vassallo", e non del Re. Per questo motivo, per il gruppo dei "raggi del Sole", è stata meditata a lungo una regola che nasce dalle parole di Gesù (il Padre nostro), e per ciascun punto viene data parola solo ai passi dei vangeli, senza aggiungere altro, perché ogni minima aggiunta "umana" limita la bellezza di questa Parola "divina".
Ti prego, mio Signore, in questo giorno donami l'intelligenza di riconoscerti mio Re.
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