venerdì 10 febbraio 2012

Emise un sospiro


Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. 
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. 
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

Questo brano di Marco, come un po' tutto il suo Vangelo, ci mostra teneri dettagli della personalità di Gesù, secondo Il raggio si è fatto uomo. Il Vangelo di Marco, forse perché ispirato dai racconti diretti dei discepoli (e forse dello stesso Pietro), spesso ci descrive atteggiamenti teneri che negli altri sinottici non vengono percepiti. Tra questi, il "sospiro" di oggi e le parole "Effatà". Sembra quasi che questo sospiro e questa parola sia rivolta a noi, perché anche noi ci apriamo alla grandezza dei sogni di Dio.

Ti prego, mio Signore, in questo giorno fammi sentire, vedere, parlare le tue meraviglie.

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