giovedì 9 febbraio 2012

Anche i cagnolini


Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. 
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. 
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va': il demonio è uscito da tua figlia». 
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era andato.

Questo brano di Marco ci descrive il senso di una Fede tosta, secondo Ogni raggio è un arcobaleno, dopo la tempesta. "Liberaci dal male" in fondo è una dimostrazione di Fede, e quella di oggi è una Fede particolarmente INSISTENTE (rappresentata GIUSTAMENTE da una donna - tipica immagine letteraria di insistenza). La preghiera di questa donna, che era straniera, va oltre la differenza etnica, va oltre il fastidio di Gesù (che "non voleva che alcuno lo sapesse" che era in quella casa), va oltre l'insulto di Gesù verso la donna (che viene paragonata a un cane). Ma la Fede vera e autentica va oltre queste prove, che Gesù in fondo usa solo per conoscere la qualità di questo iinterlocutore, e quanto sia autentica la sua insistenza. La chiave di tutto è l'umiltà della donna, che non si offende per l'insulto ricevuto, ma lo tramuta in un'immagine biblica "Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli". Tramuta anche il senso di "cane", da essere inferiore rispetto all'uomo, ad amico fedele (e spesso più affidabile degli uomini stessi).

Ti prego, mio Signore, in questo giorno dammi l'umiltà di accogliere la tua parola.

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