martedì 14 febbraio 2012

Andate


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 
In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra. 
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio"».

Questo brano di Luca contiene tutte le istruzioni per come svolgere il servizio, espresso da Ogni raggio scalda delle foglie che poi diventano farfalle. La nostra regola, su ispirazione della prima regola non bollata di san Francesco, prende pari pari spunto dalla Sacra Scrittura, considerando l'insuperabilità dell'autorevolezza del testo. Se c'era qualcosa di meglio, l'avremmo scelto, insomma. Ma i Vangeli contengono informazioni preziose, e perfette. Qui viene riassunto da Luca come si svolge il servizio dei raggi: anzitutto ognuno di noi è "designato", è scelto da Dio. Nessuno sceglie di fare il volontario, nessuno è il salvatore della patria. Poi ogni servizio non è in solitaria, ma siamo "almeno" a due a due, e non soli, ma "davanti a sé". Vuol dire che il servizio lo fa sempre Gesù, noi abbiamo il compito solo di annunciare le sue meraviglie, e farci strumenti del suo Amore. L'essere "a due a due" riassume il senso profondo della Chiesa, come comunità, e mai come singole persone... Ancora, già duemila anni fa, Gesù reclamava un nostro grande problema: siamo pochi, sempre pochi, e il lavoro è TANTO! Quindi (2° raggio) pregare! Prima di operare, prima di fare gesti concreti, PREGARE! Il mondo su cui operiamo è un mondo malvagio, pieno di insidie, non ci si può fidare di nessuno, sono tutti "lupi". Noi, in questo mondo, dobbiamo rappresentare la limpidezza degli "agnelli", non scadere mai nei dialoghi con pazienti o parenti in commiserazioni, in sconforto, in depressione, ma con animo leggero annunciare la buona novella! Anche se questo implica che i lupi ci mangiano... Gesù i paragoni non li fa a caso... Il servizio deve essere "povero" (5° raggio), senza "borsa, né sacca, né sandali", segno di "prevenzione" e di "non si sa mai". Nella borsa noi mettiamo le cose che riteniamo ci servono, prevedendo in qualche modo ciò che ci accadrà. Gesù, invece, ci chiede di fidarci di Lui, che ha risposte migliori delle nostre! Quando andiamo in servizio, visto che è cosa "sacra" servire Dio, è inutile stare a perdere tempo in mille impieghi "minori", per cui "non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada". Nel servizio si porta anzitutto la Pace, si condivide la vita (espressa dall'immagine del mangiare e del bere). Si condivide la vita che ognuno ha ("quello che hanno"), e questo determina, con la Parola di Dio, che i malati vengono guariti. Quante guarigioni in questi anni, quanta gente nella solitudine ha visto in una bolla di sapone o in una preghiera LA PROPRIA SALVEZZA...

Ti prego, mio Signore, fammi seguire le tue istruzioni...

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