domenica 13 novembre 2011

Verrà dato e sarà nell'abbondanza

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.
Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due. Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo.
Il padrone gli rispose: Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti».

Questo brano di Matteo ci indica una delle caratteristiche del servizio a Dio


Ogni raggio è unico, e diverso da altri


Il servizio a cui ognuno di noi è chiamato è "personale". Dio stesso ci regala con gratuità dei doni, che rendono ciascuno di noi unico, per carattere, per stile, per capacità. Questi doni, Gesù ci tiene a dire che sono doni immensi, paragonati all'unità di misura "talenti". Per intenderci, un talento all'epoca di Gesù equivaleva a più di 5000 denari (e un denaro era la paga di un giorno di lavoro). Questo ci da la misura della parabola: anche il terzo servo, che apparentemente ha ricevuto poco (un talento), ha in realtà ricevuto un dono immenso. Ognuno di noi, anche se apparentemente da Dio ha ricevuto pochi talenti, in realtà a ben guardare sono doni immensi. Sta a noi farli fruttare, dedicando il nostro tempo e le nostre energie.


Ti prego, mio Signore, di darmi la forza per fare fruttare i talenti che mi hai donato.

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