martedì 15 novembre 2011

Salì su un sicomòro

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand'ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch'egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Questo brano di Luca ci descrive anche uno degli aspetti del servizio a Dio:


Ogni raggio è unico, e diverso da altri


Meditare la parola "sia fatta la tua volontà" per avere risposte sul senso del nostro servizio a Dio (4° raggio) ci illumina su un aspetto particolare. Per servirlo, Dio si serve delle nostre doti. Ognuno è unico, ognuno anche nella sua piccolezza può essere utile a portare i fratelli verso la bellezza di Dio. Oggi l'esempio ci viene dato dal sicomòro, un alberello che ha consentito a un uomo di superare i propri limiti (l'altezza), nella sua ricerca del Signore.


Ti prego, mio Signore, di farmi apprezzare in questo giorno i doni silenziosi che hai dato ai miei fratelli, che con umiltà ti servono nella sofferenza.

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