venerdì 11 aprile 2014

Nessun segno

Dal Vangelo secondo Giovanni
 
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèi? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani. Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
 
Oggi si contrappongono in contrasto due scenari: il tempio e il fiume. Noi, in questo giorno, dove ci troviamo? A Gerusalemme con chi accusa Gesù di bestemmiare, o nel Giordano dove Gesù viene accolto? In noi, prevale la superbia o la semplicità? Entrambi vedono le opere, solo che i primi non le considerano, a causa dei pregiudizi; gli altri, grazie anche all'umiltà del Battista (che non operò segni), credono proprio per quelle opere. E allora, dove sta la differenza? Ogni raggio era freddo, cioè è nel riconoscersi piccoli, nel "diventare come bambini", che possiamo ritrovare gli occhi per stupirci.
Infatti Francesco dice (FF 48) Lo spirito del Signore invece vuole che la carne sia mortificata e disprezzata, vile e abbietta, e ricerca l’umiltà e la pazienza e la pura e semplice e vera pace dello spirito.

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