lunedì 7 aprile 2014

Col dito per terra

Dal Vangelo secondo Giovanni
 
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».
 
Che grande autorevolezza emerge da questo brano! Il raggio si è fatto uomo. Tante volte non bisogna urlare la verità, basta anche solo fare un gesto eloquente. Chissà cosa avrà scritto, per terra, con quel dito. Ma Gesù ha semplicemente fatto rispondere a sé stessi chi ha domande insensate, malvagie e ingannevoli, come avviene spesso a noi, che cerchiamo risposte solo per metterlo alla prova. Ma lui è sempre lì, a perdonarci e a sperare per noi il bene.
Dice Francesco (FF 181) L’altissimo Padre celeste, per mezzo del santo suo angelo Gabriele, annunciò questo Verbo del Padre, così degno, così santo e glorioso, nel grembo della santa e gloriosa vergine Maria, e dal grembo di lei ricevette la vera carne della nostra umanità e fragilità.

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