lunedì 31 marzo 2014

Vi era un funzionario

Dal Vangelo secondo Giovanni
 
In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa. Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va', tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia. Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.
 
Come ci interroga oggi questa Parola? Qual è il nostro rapporto con il dolore, con la sofferenza? Mi chiedo se questo funzionario, per me, può essere un modello di relazione con Cristo. Anche io presto ascolto alle voci intorno a me (... costui, udito che Gesù...)? Come lui, esco dalla mia pigrizia per recarmi verso Gesù? Ho la sua stessa testardaggine, anche quando non ricevo la risposta che vorrei? Riesco ad avere la pazienza di aspettare, di fidarmi senza necessariamente vedere, calcolare, costatare? A volte mi chiedo se solo riuscissi a trovare la forza di mettermi in cammino, con in tasca solo la speranza che viene da Dio. Con la certezza nel cuore che Ogni raggio è un arcobaleno, dopo la tempesta. 
Diceva Francesco (FF143) Per cui lo Spirito del Signore, che abita nei suoi fedeli, è lui che riceve il santissimo corpo e il sangue del Signore. Tutti gli altri, che non partecipano dello stesso Spirito e presumono ricevere il santissimo corpo e il sangue del Signore, mangiano e bevono la loro condanna. Perciò, Figli degli uomini, fino a quando sarete duri di cuore? Perchè non conoscete la verità e non credete nel Figlio di Dio?

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