mercoledì 26 marzo 2014

Ma a dare pieno compimento

Dal Vangelo secondo Matteo
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
 
Solo apparentemente le figure di Gesù e di Mosè si oppongono, cosa che ha generato nei secoli spaccature con gli ebrei. In realtà, quando Gesù parla della Legge (Mosè) e dei Profeti (Elìa) - in questa chiave si potrebbe leggere la trasfigurazione del Tabor - parla sempre di un completamento, non di superamento. Gesù ci chiede di essere perfetti nell'Amore. Ogni raggio è amato dal calore del Sole.
E' il primo concetto che esprime Francesco quando studia il Padre Nostro (FF 266-267) Oh santissimo Padre nostro: creatore, redentore, consolatore e salvatore nostro. Che sei nei cieli: negli angeli e nei santi, illuminandoli alla conoscenza, perché tu, Signore, sei luce; infiammandoli all’amore, perché tu, Signore, sei amore; ponendo la tua dimora in loro, e riempiendoli di beatitudine, perché tu, Signore, sei il sommo bene, eterno, dal quale proviene ogni bene e senza il quale non esiste alcun bene.

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