sabato 29 marzo 2014

Chiunque si esalta

Dal Vangelo secondo Luca
 
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
 
Quante volte noi, che abbiamo scommesso la nostra vita su Cristo, rischiamo di essere come il fariseo! Quante volte giudichiamo gli altri in base al nostro metro, condanniamo moralmente chi è diverso da noi, chi è lontano da Cristo (ma poi, lontano? Con quale parametro?). Non bisogna dimenticare che Ogni raggio era freddo, se anche adesso porta del calore, questo viene solo da Dio, noi non abbiamo alcun merito.
Francesco, eccellenza nell'umiltà, ci ricorda che (FF 169) Beato il servo, che non si ritiene migliore, quando viene lodato e esaltato dagli uomini, di quando è ritenuto vile, semplice e spregevole, poiché quanto l’uomo vale davanti a Dio, tanto vale e non di più. Guai a quel religioso, che posto dagli altri in alto, e per la sua volontà non vuol discendere. E beato quel servo, che non viene posto in alto di sua volontà, e sempre desidera mettersi sotto i piedi degli altri.

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