sabato 15 febbraio 2014

Sento compassione

Dal Vangelo secondo Marco  

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».  Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
 
In Marco emerge, più che negli altri, questo ritratto vivace di Gesù, questi dettagli che ci comunicano un carattere amabile. Immaginiamo la scena. Sono diversi giorni che Gesù predica, e la gente lo segue. Viene anche da lontano. E lui, prova compassione per loro, si preoccupa. Più di quanto non faccia per se stesso! Nel primo raggio della regola cerchiamo di fare un "ritratto" di questo Dio che si è fatto uomo, collocandolo come scopo unico della nostra vita. E tra tutti gli aspetti che possiamo contemplare, il primo è il suo Amore per noi, descritto da Ogni raggio è amato dal calore del Sole. Il suo è un amore grande, immenso, fuori misura. Ci rendiamo un'idea vedendo queste sporte avanzate, dopo che tutti mangiarono a sazietà. La misura di un amore senza misura.

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