lunedì 12 marzo 2012

Ma nessuno di loro


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Questo brano di Luca ci descrive il senso della prova a cui siamo sottoposti, secondo Ogni raggio sa che rinasce dopo la tempesta. Dio stesso ci sottopone a delle prove lungo questo cammino che è la vita, per farci rendere meglio conto delle nostre potenzialità. Tutto secondo la sua volontà, che rimane "non conoscibile", né tanto meno spiegabile con criteri terreni. Che senso possa avere chiudere il cielo per tre anni e mezzo in Israele e aiutare l'unica straniera con Elìa; che senso ha purificare l'unico straniero lebbroso, in mezzo a tanti del suo popolo eletto... Questa parola parla a noi, ogni giorno, quando non comprendiamo il senso dei nostri giorni, quando riteniamo (a torto) di meritare un premio da Dio per le nostre (buone) azioni (ritenute "buone" da noi, ma chissà se per Dio è lo stesso). Queste stesse prove, il Signore in persona le ha vissute sulla sua pelle: non è accolto dalla sua gente, anzi viene rifiutato per la Verità che professa... Anche loro, in fondo, si orientano più facilmente verso uno straniero, che non verso "uno di loro"

Ti prego, mio Signore, in questo giorno fammi accogliere con Amore la tua prova, anche se non comprendo.

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