mercoledì 21 marzo 2012

Chi ascolta


Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch'io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. 
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l'ora - ed è questa - in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno. 
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. 
Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

Questo brano di Giovanni esprime il senso della preghiera, intesa come "ascolto", come descritta da Ogni raggio ascolta dalle stelle la melodia dei suoi angeli. Tutto il brano ruota intorno al tema dell'ascolto, prima fra le persone della Trinità ("Il Padre... gli manifesta tutto quello che fa", "Giudico secondo quello che ascolto"), poi fra Dio e gli uomini ("Gesù riprese a parlare", "chi ascolta la mia parola"), e infine fra Dio e i morti ("i morti udranno la voce", "quelli che l'avranno ascoltata, vivranno"). Ciò sta a significare che la parola di Dio supera la vita e la morte. In lingua ebraica, "ascoltare" non vuol dire solo "sentire" (=udire la voce), ma è un verbo che indica contemporaneamente "udire e mettere in pratica". Ascoltare vuol dire quindi "ubbidire". In questo si manifesta l'umiltà del Figlio (che "giudica sendo quello che ascolta"), e il senso della nostra preghiera come ascolto della legge di Dio (cioè fare la "volontà di colui che mi ha mandato").

Ti prego, mio Signore, in questo giorno fammi ascoltare la tua parola di vita.

2 commenti:

  1. PAROLA DI SPERANZA CHE CI RISOLLEVA DAI NOSTRI SEPOLCRI "viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno"scegliamo LUI solo ogni giorno ogni attimo di respiro,confidando solo nella SUA voce e non nelle mille voci esterne e interne che rischiano di disorientarci dal reale cammino verso LUI CHE E' LA NOSTRA VITA LA NOSTRA FIDUCIA IN CUI CONFIDO LA NOSTRA SPERANZA.
    BUONA GIORNATA IN LUI!
    ROSSELLA ASSISI

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  2. E' proprio vero, Lui è l'unica vera Parola da ASCOLTARE... E' bello intendere la preghiera come "ascolto", prima ancora che come "dialogo". La preghiera per un movimento orientato a opere di carità è fondamentale (si pensi che s. Teresa di Lisieux è patrona delle missioni, e non uscì mai dal convento!). Non c'è missione senza preghiera. Senza la preghiera, i gesti si riducono solo a un volontariato fine a se stesso. Utile, sia a chi lo riceve, sia a chi lo diffonde, per avere anche una certa soddisfazione personale (essere utili agli altri). Ma con la preghiera, il cercare un malato diventa cercare il volto di Dio. Mettersi in suo ascolto, vuol dire "ascoltare la sua volontà". Pregare non vuol dire per questo solo chiedere (5° raggio), ma anzitutto "ascoltare", per essere VIVI! Pace e bene. z

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