lunedì 27 febbraio 2012

Allora i giusti


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi". 
Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me". 
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato". 
Anch'essi allora risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?". Allora egli risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me". 
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Questo brano di Matteo ci descrive il senso del servizio secondo Ogni raggio scalda delle foglie che poi diventano farfalle. Sta a noi scegliere se stare alla sua destra o alla sua sinistra, essere "giusti" o meno. Il servizio che proviamo a portare avanti, pur con le fatiche di ogni giorno, deve essere rivolto verso quelle persone dove risiede il volto di Dio: chiunque ha bisogno di una presenza e di un aiuto, perché gli manca cibo ("ho avuto fame"), gli manca l'acqua ("ho avuto sete"), con tutti i suoi significati simbolici, o ha bisogno di sentirsi accolto ("ero straniero"), o di essere vestito di dignità ("ero nudo"), chi ha bisogno di sostegno e coraggio ("ero malato"), o chi ha bisogno di un amico in una società che lo rifiuta ("ero in carcere"). La missione di Dio non sta a giudicare, con umiltà Gesù ci chiama a incontrarlo in tutte quelle persone che sono nel bisogno, senza chiedersi tanto il perché. Essere "giusto" non vuol dire essere degli "eroi", ma vuol dire fare questo anche con naturalezza, al punto da non rendersi neanche conto, quando Dio lo fa notare, quando lo hanno incontrato...

Ti prego, mio Signore, in questo giorno fammi incontrare il tuo volto.

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